Epidemie e disastri naturali: come gestire la paura

Un evento traumatico è un evento in cui la sopravvivenza o l’incolumità individuale è messa fortemente in pericolo; si tratta quindi, per esempio, di aggressioni, incidenti stradali o guerre, ma anche di disastri naturali come alluvioni, terremoti o epidemie: il fenomeno dei contagi di CoronaVirus COVID-19 che interessano maggiormente diverse zone del nord Italia rientra in questa categoria.

In queste situazioni la paura è un’emozione comune e frequente ma va equilibrata con il richiamo alla realtà oggettiva del pericolo concreto; in caso contrario quando la paura diventa eccessiva rispetto alle situazioni oggettive di pericolosità può trasformarsi in ansia individuale e panico collettivo.

La ricerca di rassicurazioni e il controllo delle informazioni sono comportamenti frequenti ma bisogna attenersi a fonti ufficiali e aggiornate, evitando sovraesposizioni che alimentano ulteriormente l’ansia, sia negli adulti che nei bambini.

In riferimento ai bambini è importante la disponibilità dell’adulto ad ascoltare le loro paure e a fornire in modo tranquillo e rassicurante spiegazioni chiare e semplici perché un adulto spaventato e confuso produce nel bambino ulteriore paura.

L’individuo può però trovarsi a vivere troppe emozioni che interferiscono con le proprie capacità di analisi critica, perdendo di vista anche il quadro complessivo in cui sono presenti risorse e fattori protettivi, personali e sociali.

La letteratura indica che l’esposizione a eventi traumatici o stressanti è associata a un aumentato rischio di sviluppare sintomi psicologici, diversi da persona a persona, come ansia, paura, irritabilità, depressione, aggressività, agitazione, disturbi del sonno.

Tali condizioni spesso comportano quindi una sofferenza e un disagio psicologico che compromettono la qualità di vita della persona. E questo riguarda sia adulti che bambini.

Tutti quindi in certi momenti o situazioni possono aver bisogno di un confronto per capire e gestire meglio le proprie emozioni, chiedendo l’aiuto di un professionista psicologo in modo da migliorare sia le proprie risorse che quelle della propria famiglia.